Ti spiego come vincere la timidezza e l'insicurezza
Le 3 fasi della timidezza
In molti mi state contattando aver visto il video di youtube in cui vi parlo di come vincere la timidezza. Visto l'interesse dimostrato per questo tema ho preparato un articolo che sono certo vi sarà di aiuto.
Ciò che vi racconterò sulla timidezza non sono teorie apprese su testi di formazione ma il frutto della mia esperienza. Anche io sono stato un bambino timido!
In questo articolo vi presenterò le fasi che vanno dalla nascita alla morte della timidezza:
Ciò che vi racconterò sulla timidezza non sono teorie apprese su testi di formazione ma il frutto della mia esperienza. Anche io sono stato un bambino timido!
In questo articolo vi presenterò le fasi che vanno dalla nascita alla morte della timidezza:
- Perché sono diventato timido
- Come ho allenato la mia timidezza
- Cosa ho fatto per eliminare la timidezza
1. Perché sono diventato timido
La mia opinione è che non si nasce timidi, ma ci si diventa!
È probabile che ci sia qualche gene della timidezza che venga trasmesso dai figli ai genitori, ma mi sento di affermare che gran parte della nostra timidezza sia dovuta ai messaggi che assorbiamo dal mondo che ci circonda.
Quali sono i messaggi che ci fanno diventare timidi?
Sono gli input che riceve il nostro cervello da quelle che noi consideriamo "fonti autorevoli". Alcuni esempi di fonti autorevoli potrebbero essere i genitori, i famigliari, le autorità, la televisione. Nella fase dell'infanzia e adolescenza, quando il nostro carattere non è ancora ben formato, sono molte le persone che riteniamo degne di rispetto e di cui teniamo in considerazione opinioni o giudizi.
La mia timidezza.
La mia mamma è una persona eccezionale, una donna buona e che mi vuole un bene infinito quindi sono convinto che tutto ciò che ha detto o fatto sia stato per il mio bene. Ma ci sono state occasioni in cui un'azione da lei compiuta a fin di bene non ha ottenuto il risultato sperato.
Quando ero un bambino mia madre ci teneva che fossi ben educato.
Un comportamento che lei considerava tale era che suo figlio stesse seduto a tavola e non disturbasse durante gli eventi mondani. Mi ricordo che un volta, durante una visita ad un'amica, le disse "Riccardo è veramente un bravo bambino. Vedi, sta seduto e non disturba".
In quel momento feci mia la convinzione che per essere una brava persona dovevo stare seduto e non disturbare perché me lo aveva detto la mia mamma, una persona che io consideravo autorevole.
Insieme a questo ricevetti altri input ad esempio: non menare ai compagni, parla a bassa voce, e chissà quanti altri consigli che oggi non ricordo.
Tutti i messaggi ricevuti dalle persone che ritenevo autorevoli andarono a formare la mia personalità, la personalità di un bambino timido.
È probabile che ci sia qualche gene della timidezza che venga trasmesso dai figli ai genitori, ma mi sento di affermare che gran parte della nostra timidezza sia dovuta ai messaggi che assorbiamo dal mondo che ci circonda.
Quali sono i messaggi che ci fanno diventare timidi?
Sono gli input che riceve il nostro cervello da quelle che noi consideriamo "fonti autorevoli". Alcuni esempi di fonti autorevoli potrebbero essere i genitori, i famigliari, le autorità, la televisione. Nella fase dell'infanzia e adolescenza, quando il nostro carattere non è ancora ben formato, sono molte le persone che riteniamo degne di rispetto e di cui teniamo in considerazione opinioni o giudizi.
La mia timidezza.
La mia mamma è una persona eccezionale, una donna buona e che mi vuole un bene infinito quindi sono convinto che tutto ciò che ha detto o fatto sia stato per il mio bene. Ma ci sono state occasioni in cui un'azione da lei compiuta a fin di bene non ha ottenuto il risultato sperato.
Quando ero un bambino mia madre ci teneva che fossi ben educato.
Un comportamento che lei considerava tale era che suo figlio stesse seduto a tavola e non disturbasse durante gli eventi mondani. Mi ricordo che un volta, durante una visita ad un'amica, le disse "Riccardo è veramente un bravo bambino. Vedi, sta seduto e non disturba".
In quel momento feci mia la convinzione che per essere una brava persona dovevo stare seduto e non disturbare perché me lo aveva detto la mia mamma, una persona che io consideravo autorevole.
Insieme a questo ricevetti altri input ad esempio: non menare ai compagni, parla a bassa voce, e chissà quanti altri consigli che oggi non ricordo.
Tutti i messaggi ricevuti dalle persone che ritenevo autorevoli andarono a formare la mia personalità, la personalità di un bambino timido.
2. Come ho allenato la mia timidezza
Negli anni, quelli che erano stati i consigli delle persone autorevoli si convertirono nel mio comportamento quotidiano.
A scuola stavo seduto nel mio banco anche durante la ricreazione. Non parlavo con i compagni e quando succedeva che loro alzassero le mani, io le prendevo e me ne tornavo a casa.
In quella fase della vita non c'è più la mia mamma a dirmi di "stai seduto, parla a bassa voce e non menare agli altri ragazzini" ma ero io che ripetevo le sue parole nella mia mente e mi comportavo di conseguenza.
Non c'era più alcuna persona autorevole a dirmi cosa dovevo fare, me ero io e solo io a stabilire come comportarmi allenando la mia mente ed il mio corpo come quelli di un ragazzo timido. Stavo vivendo con un programma automatico che guidava la mia vita secondo dei principi che mi erano stati insegnati e che mi avevano convertito in un ragazzo timido!
A scuola stavo seduto nel mio banco anche durante la ricreazione. Non parlavo con i compagni e quando succedeva che loro alzassero le mani, io le prendevo e me ne tornavo a casa.
In quella fase della vita non c'è più la mia mamma a dirmi di "stai seduto, parla a bassa voce e non menare agli altri ragazzini" ma ero io che ripetevo le sue parole nella mia mente e mi comportavo di conseguenza.
- Ogni volta che c'era ricreazione nella mia mente scattava automaticamente l'idea che dovevo stare seduto per comportarmi bene (come mi aveva insegnato mia mamma).
- Ogni volta che i compagni o le compagne mi palavano nella mia mente scattava automaticamente l'idea che era meglio se parlavo a bassa voce (o non parlavo) per comportarmi bene (come mi aveva insegnato mia mamma)
- Ogni volta che un ragazzo mi picchiava nella mia mente scattava automaticamente l'idea che io non dovevo picchiare altri ragazzi se volevo comportarmi bene (come mi aveva insegnato mia mamma)
Non c'era più alcuna persona autorevole a dirmi cosa dovevo fare, me ero io e solo io a stabilire come comportarmi allenando la mia mente ed il mio corpo come quelli di un ragazzo timido. Stavo vivendo con un programma automatico che guidava la mia vita secondo dei principi che mi erano stati insegnati e che mi avevano convertito in un ragazzo timido!
3. Cosa ho fatto per eliminare la timidezza
Mi odiavo per la mia incapacità di comportarmi come la persona che desideravo essere ed un giorno sono esploso picchiando uno dei miei aguzzini.
Era un pomeriggio di inverno e questo compagno di classe mi colpì per l'ennesima volta con un pugno sulla spalla. Non ci pensai due volte, mi girai e risposi con una serie di colpi buttandolo a terra.
Quella lite fu la prima e l'ultima della mia via ma mi permise di capire che potevo diventare ciò che desideravo, mi serviva solamente smettere di comportarmi da persona timida e sforzarmi per diventare la persona che desideravo essere.
Iniziai a fare una lista di tutte le caratteristiche che avrei voluto possedere:
Cambiare non è semplice perché dentro di noi si sono radicati dei comportamenti e dei pensieri frutto di anni di insegnamento ed abitudini. Se si vuole cambiare si deve accettare che ci sarà un cammino impegnativo da percorrere e che i risultati arriveranno un po' alla volta, giorno dopo giorno.
Era un pomeriggio di inverno e questo compagno di classe mi colpì per l'ennesima volta con un pugno sulla spalla. Non ci pensai due volte, mi girai e risposi con una serie di colpi buttandolo a terra.
Quella lite fu la prima e l'ultima della mia via ma mi permise di capire che potevo diventare ciò che desideravo, mi serviva solamente smettere di comportarmi da persona timida e sforzarmi per diventare la persona che desideravo essere.
Iniziai a fare una lista di tutte le caratteristiche che avrei voluto possedere:
- Come volevo comportarmi e sentirmi con i miei compagni?
- Volevo risultare una persona divertente, meditativa, aggressiva, socievole?
- Come mi avrebbe fatto piacere sentirmi ad una festa?
- Avrei voluto ballare divertendomi e non provando vergogna?
- Avrei voluto avvicinarmi e conoscere tutte le ragazze che desideravo?
- Volevo essere motivato e felice?
Cambiare non è semplice perché dentro di noi si sono radicati dei comportamenti e dei pensieri frutto di anni di insegnamento ed abitudini. Se si vuole cambiare si deve accettare che ci sarà un cammino impegnativo da percorrere e che i risultati arriveranno un po' alla volta, giorno dopo giorno.
Conclusioni su come vincere la timidezza
Avete visto che:
Sono stato programmato per essere timido, ho allenato la mia timidezza per anni fino a quando non sono esploso ed ho deciso di cambiare.
Ricordate. Tutto ciò che impariamo nella vita avviene per ripetizione.
Se volete sconfiggere la timidezza, l'unica cosa che dovete fare e ripetere i pensieri ed i comportamenti della persona che desiderate essere.
- Ci viene insegnato ad essere timidi
- Che noi alleniamo la nostra timidezza
- E che possiamo cambiare
Sono stato programmato per essere timido, ho allenato la mia timidezza per anni fino a quando non sono esploso ed ho deciso di cambiare.
Ricordate. Tutto ciò che impariamo nella vita avviene per ripetizione.
- Impariamo a camminare perché ripetiamo lo stesso gesto giorno dopo giono
- Impariamo a parlare perché ripetiamo gli stessi termini giorno dopo giorno
- Impariamo ad essere timidi perché ripetiamo gli stessi pensieri ed atteggiamenti giorno dopo giorno
Se volete sconfiggere la timidezza, l'unica cosa che dovete fare e ripetere i pensieri ed i comportamenti della persona che desiderate essere.