"Soffrire una depressione da disoccupazione può capitare ma... a cosa ti serve stare male?" Angoscia, vergogna, senso di colpa ed insicurezza. Questi sono i sentimenti di chi, dopo aver trascorso mesi o anni alla ricerca di un lavoro, mi contatta. La prima cosa che faccio è domandare "sai quanti disoccupati ci sono in Italia?". In genere la persone rispondo "11%!", ma in pochi sanno che l'11% corrisponde a 2.875.000 di anime. Questo significa che in molti competono per lo stesso posto di lavoro! Allontanare la depressione da disoccupazione Per vincere in questa competizione la prima cosa da fare è allontanare la depressione da disoccupazione poiché nessuno è disposto a contrattare una persona depressa. Per farlo dovremo creare un atteggiamento positivo:
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Disegna questa ruota per fare chiarezza e stabilire una direzione che ti guidi nella vita. L'idea consiste nello scegliere otto temi (ad esempio: amore, divertimento, lavoro, amici, crescita personale, soldi, salute, creatività) da assegnare a ciascun segmento della ruota. Colora ciascuno spicchio in base al grado di soddisfazione. Un cerchio completamente colorato indicherà che sei una persona soddisfatta, mentre un cerchio parzialmente colorato indicherà che ci sono degli aspetti della tua vita a cui dovrai dedicare maggiore attenzione. A questo punto dovrai domandarti "cosa posso fare per sentirmi soddisfatto nel... lavoro?" In questo video si trova la ricetta che mi ha permesso di realizzare il lavoro dei miei sogni.
Se anche tu sei alla ricerca del lavoro dei tuoi sogni, ti invito a guardarlo. Sono 7 minuti di pura informazione, motivazione e chiarimenti che ti permetteranno di passare all'azione "Le persone non trovano il lavoro che desiderano perché non si conoscono". Normalmente i lavori che sogniamo non si trovano negli annunci... si creano! Per creare un lavoro è importante conoscersi bene. Vi ricordate l'articolo dove raccontavo di come Joana aveva trovato il suo lavoro ideale? Nel suo caso è stata una crisi, dopo il licenziamento, a portarla a riflettere sulla carriera professionale e sulla vita. A mio parere non dovremmo aspettare una crisi per domandarci cosa ne vorremmo fare della nostra vita. Domandarsi chi siamo e cosa vogliamo per il nostro futuro è di aiuto al nostro benessere psico-fisico e nella relazione con i nostri clienti, poiché quando ti senti realizzato in ciò che fai riesci ad aiutare (con il tuo lavoro) anche gli altri. Il lavoro non è un dovere ma un piacere. Adesso vi domando. Sapete quali sono le priorità della vostra vita? Se non riuscite ad individuarle vi invito a provare la ruota della vita! Avete mai prestato attenzione a come viene associata la persona con la professione? Una delle prime osservazioni che la gente mi rivolge è "tu sei un life Coach e per questo il tuo atteggiamento e la visione che hai della vita sono così positive!". Mi dispiace deluderli ma ci tengo a specificare che le cose non sono così. Non è il nostro lavoro a determinare chi siamo, ma noi determiniamo quale sarà il nostro lavoro. Sono le nostre attitudini ed il nostro atteggiamento ad indirizzarci verso la professione che vogliamo. Quindi non ti resta che domandarti "Quale lavoro fa per me?" Chi non risponde a questa domanda o non ascolta la suo voce interiore, sceglie di percorrere questa strada nel senso opposto finisce spesso con lo svolgere un lavoro che non gli corrisponde e non lo rende felice. Ascoltate la vostra voce, vi darà buoni consigli! |