COME FARE, MODERARE, ORGANIZZARE E VINCERE UN DIBATTITO NELLA SCUOLA ITALIANA
L'articolo che state per leggere vuole esservi di aiuto nel caso in cui decideste di iniziare un percorso di formazione in dibattito per voi o per la vostra scuola.
I punti che andremo a toccare in questo articolo sono:
Se volete approfondire ho pubblicato il libro "Insegnare a dibattere" pensato per aiutare i docenti nel creare un percorso formativo in public speaking e dibattito nelle scuole
I punti che andremo a toccare in questo articolo sono:
- Cosa è un dibattito e come viene insegnato nella scuola italiana
- Come organizzare un dibattito
- Come moderare un dibattito
- Come vincere un dibattito
- Le scuole italiane che si occupano di dibattito
- La scuola di dibattito italiana che vi consiglio
Se volete approfondire ho pubblicato il libro "Insegnare a dibattere" pensato per aiutare i docenti nel creare un percorso formativo in public speaking e dibattito nelle scuole
1. Cosa è un dibattito e come viene insegnato nella scuola italiana
Sono molti i presidi che si domandano cos'è un dibattito e perché dovrebbe essere di vitale importanza nella scuola italiana.
Inizierò dicendo che da qualche anno sta aumentando il numero di scuole italiane che si interessano al dibattito e questo è stato possibile grazie a presidi e professori "visionari", capaci di prevedere quelli che sarebbero stati gli enormi vantaggi che questa pratica avrebbe rappresentato.
Il dibattito costituisce un’occasione per lo sviluppo e la promozione dei ragazzi nella conquista di ampi gradi di libertà espressiva.
Scopo di questo progetto è quello di fornire a tutti i partecipanti le abilità per avere un ruolo sempre meno passivo e sempre più propositivo nella società imparando a difendere le proprie opinioni, nel rispetto di quelle altrui.
La finalità del dibattito è fornire agli studenti coinvolti le tecniche e le strategie per parlare in pubblico, difendere le proprie opinioni, sapere rispondere alle accuse o alla controparte, sapersi documentare, privilegiando il lavoro di gruppo e la nascita dello spirito di gruppo, favorendo lo sviluppo del pensiero critico, della comunicazione efficace, del lavoro collaborativo, delle capacità di argomentazione.
Inizierò dicendo che da qualche anno sta aumentando il numero di scuole italiane che si interessano al dibattito e questo è stato possibile grazie a presidi e professori "visionari", capaci di prevedere quelli che sarebbero stati gli enormi vantaggi che questa pratica avrebbe rappresentato.
Il dibattito costituisce un’occasione per lo sviluppo e la promozione dei ragazzi nella conquista di ampi gradi di libertà espressiva.
Scopo di questo progetto è quello di fornire a tutti i partecipanti le abilità per avere un ruolo sempre meno passivo e sempre più propositivo nella società imparando a difendere le proprie opinioni, nel rispetto di quelle altrui.
La finalità del dibattito è fornire agli studenti coinvolti le tecniche e le strategie per parlare in pubblico, difendere le proprie opinioni, sapere rispondere alle accuse o alla controparte, sapersi documentare, privilegiando il lavoro di gruppo e la nascita dello spirito di gruppo, favorendo lo sviluppo del pensiero critico, della comunicazione efficace, del lavoro collaborativo, delle capacità di argomentazione.
2. Come organizzare un dibattito

Per organizzare un dibattito è necessario sapere che nella fase di qualificazione dura circa 70-80 minuti, dal momento in cui le squadre si trovano nello spazio stabilito al momento in cui lo lasciano, compresa la fase di valutazione finale dei giudici.
Ogni sfida vedrà confrontarsi 3 oratori per squadra, uno dei quali dovrà essere nominato capitano. È bene che per ogni sfida vengano previsti almeno uno o due oratori di riserva, che possano sostituire gli oratori principali in caso di assenza il giorno del dibattito.
Il capitano terrà il discorso di apertura e tirerà le conclusioni.
Discorso di apertura: l’obiettivo è introdurre la tesi della squadra e i punti focali individuati nella fase preparatoria. I capitani delle due squadre esporranno in successione (cominciando sempre dalla squadra PRO ) l’interpretazione principale che la propria squadra ha dato alla tesi da supportare, ampliandola.
Conclusioni: sono le ultime parole che ascolteranno i giudici per cui bisogna riassumere il punto di vista e le argomentazioni che sono stati formulati in precedenza cercando di convincere i giudici della efficacia delle proprie argomentazioni.
Il Primo e il Secondo oratore: potranno approfondire la tesi introdotta dal loro capitano o utilizzarla come spunto da cui partire per le obiezioni a quella avversaria. Potranno ampliare le fonti citate, aggiungere documenti ecc. Dovranno smantellare gli argomenti presentati dalla squadra avversaria, mostrandone debolezze e contraddizioni. È anche importante che sappiano reagire alle critiche ricevute, controbattendo punto per punto. Per fare ciò dovranno avere una solida base di ricerca e una strategia di squadra chiare.
Ogni sfida vedrà confrontarsi 3 oratori per squadra, uno dei quali dovrà essere nominato capitano. È bene che per ogni sfida vengano previsti almeno uno o due oratori di riserva, che possano sostituire gli oratori principali in caso di assenza il giorno del dibattito.
Il capitano terrà il discorso di apertura e tirerà le conclusioni.
Discorso di apertura: l’obiettivo è introdurre la tesi della squadra e i punti focali individuati nella fase preparatoria. I capitani delle due squadre esporranno in successione (cominciando sempre dalla squadra PRO ) l’interpretazione principale che la propria squadra ha dato alla tesi da supportare, ampliandola.
Conclusioni: sono le ultime parole che ascolteranno i giudici per cui bisogna riassumere il punto di vista e le argomentazioni che sono stati formulati in precedenza cercando di convincere i giudici della efficacia delle proprie argomentazioni.
Il Primo e il Secondo oratore: potranno approfondire la tesi introdotta dal loro capitano o utilizzarla come spunto da cui partire per le obiezioni a quella avversaria. Potranno ampliare le fonti citate, aggiungere documenti ecc. Dovranno smantellare gli argomenti presentati dalla squadra avversaria, mostrandone debolezze e contraddizioni. È anche importante che sappiano reagire alle critiche ricevute, controbattendo punto per punto. Per fare ciò dovranno avere una solida base di ricerca e una strategia di squadra chiare.
Vi sono però altri ruoli altrettanto importanti che vanno svolti dagli altri componenti della squadra affinché il dibattito venga svolto in modo efficace.
Con la supervisione dell’insegnante è bene che vengano identificati anche questi ruoli per ciascuna sfida:
- Ricercatori: compiono una analisi delle fonti, le confrontano e le selezionano in base alla loro attendibilità; redigono un documento utile per le citazioni.
- Strateghi: pianificano il succedersi degli oratori e delle argomentazioni partendo dalle fonti.
- Allenatori: gli oratori saranno chiamati a parlare davanti a sconosciuti (giudici del dibattito, squadra avversaria, eventuale pubblico), hanno dunque necessità di provare con qualcuno della loro squadra che sappia aiutarli a migliorarsi.
- Uditori critici: durante il dibattito prendono nota degli argomenti portati dalla squadra avversaria e nelle pause previste li segnalano agli oratori perché possano replicare. Stanno seduti durante il dibattito in numero massimo di tre dietro i rispettivi tre oratori.
- Sostituti (del Capitano o degli oratori): possono essere gli oratori delle sfide successive o semplicemente dei sostituti sempre disponibili in caso di necessità; devono dunque avere una preparazione analoga e specifica in base al ruolo che potrebbero ricoprire.
3. Come moderare un dibattito
Per gestire un dibattito non serve un moderatore ma basta seguire queste semplici linee guida.
In tutto il dibattito, salvo le pause, dura ca. 30 minuti (12 per squadra più 5 di dibattito libero). È un tempo più che sufficiente per presentare varie argomentazioni, confermarle con delle prove o riferimenti documentali, criticare la tesi avversaria e rispondere alle obiezioni, dibattere, porre domande o rispondere.
Il tempo a disposizione per gli interventi sarà cronometrato dai due cronometristi incaricati di controllare i tempi (vedi i “Cronometristi” nel paragrafo Ruoli degli studenti nell’organizzazione, Parte Seconda). A 30 secondi dalla scadenza dei tre minuti uno dei due cronometristi fa squillare la suoneria di un cellulare o campanello di una bicicletta (precedentemente predisposto) o in alternativa alza una mano, allo scadere dei 3 minuti anche il secondo cronometrista alza una mano e viene fatto suonare di nuovo il campanello (se possibile). Alla scadenza l’oratore non può proseguire nel suo discorso, se non per il tempo strettamente necessario per concludere l’argomento che sta enunciando (massimo 15 secondi). Ogni eccessivo sforamento dei tre minuti assegnati dovrà essere penalizzato dai giudici.
Sarà il Presidente a introdurre gli oratori, dopo di che inizierà il dibattito. Esporranno prima i due capitani, poi si susseguiranno gli altri oratori, fino all’orazione conclusiva, sempre a opera dei due capitani. Al termine la giuria si riunirà e deciderà i vincitori.
Per moderare un dibattito è necessario seguire il seguente ordine di svolgimento:
ATTENZIONE: ogni informazione data oltre il tempo massimo previsto per ciascun intervento non sarà soggetta a valutazione. Occorre imparare a essere incisivi nel tempo dato!.
In tutto il dibattito, salvo le pause, dura ca. 30 minuti (12 per squadra più 5 di dibattito libero). È un tempo più che sufficiente per presentare varie argomentazioni, confermarle con delle prove o riferimenti documentali, criticare la tesi avversaria e rispondere alle obiezioni, dibattere, porre domande o rispondere.
Il tempo a disposizione per gli interventi sarà cronometrato dai due cronometristi incaricati di controllare i tempi (vedi i “Cronometristi” nel paragrafo Ruoli degli studenti nell’organizzazione, Parte Seconda). A 30 secondi dalla scadenza dei tre minuti uno dei due cronometristi fa squillare la suoneria di un cellulare o campanello di una bicicletta (precedentemente predisposto) o in alternativa alza una mano, allo scadere dei 3 minuti anche il secondo cronometrista alza una mano e viene fatto suonare di nuovo il campanello (se possibile). Alla scadenza l’oratore non può proseguire nel suo discorso, se non per il tempo strettamente necessario per concludere l’argomento che sta enunciando (massimo 15 secondi). Ogni eccessivo sforamento dei tre minuti assegnati dovrà essere penalizzato dai giudici.
Sarà il Presidente a introdurre gli oratori, dopo di che inizierà il dibattito. Esporranno prima i due capitani, poi si susseguiranno gli altri oratori, fino all’orazione conclusiva, sempre a opera dei due capitani. Al termine la giuria si riunirà e deciderà i vincitori.
Per moderare un dibattito è necessario seguire il seguente ordine di svolgimento:
- Accoglienza e presentazione reciproca squadre e giudici (5’).
- Presentazione/lettura del tema da parte del Presidente/cronometrista e sorteggio della squadra che parla per prima con una moneta (sia la squadra pro che quella contro possono dare il via al dibattito). Il Presidente invita il capitano della prima squadra (A, sorteggiata come prima) a introdurre ed esporre la sua posizione (5’).
- Il capitano la espone (3’).
- Il Presidente invita il capitano della seconda squadra (B) a introdurre ed esporre la sua posizione (1’); il capitano la espone (3’).
- Il presidente introduce il primo dei relatori della squadra A (1’), che interviene. (3’).
- Il presidente introduce il primo dei relatori della squadra B (1’), che interviene (3’).
- Due minuti di pausa.
- Il presidente introduce il secondo dei relatori della squadra A (1’), che interviene (3’).
- Il presidente introduce il secondo dei relatori della squadra B (1’), che interviene (3’).
- I giudici si prendono 3’ di tempo per sistemare gli appunti delle loro valutazioni sui relatori che si sono appena alternati; nel frattempo, gli uditori critici suggeriscono ai relatori le contromosse e le squadre A e B preparano per il dibattito libero.
- Se previsto il dibattito libero il Presidente dà la parola alla squadra PRO che avvia il dibattito libero nel quale devono parlare almeno una volta due oratori per squadra (5’).
- I giudici si prendono 5 minuti di tempo per sistemare gli appunti nel frattempo le due squadre si organizzano per gli interventi finali dei due capitani.
- Il presidente dà la parola al capitano della squadra A (1’), che tira le conclusioni (3’).
- Il presidente dà la parola al capitano della squadra B (1’), che tira le conclusioni (3’).
- Il Presidente dichiara il dibattito concluso e i giudici vengono accompagnati nella sala riservata alla valutazione dagli assistenti dei giudici e si prendono 10-15’ di tempo per le valutazioni complessive e per dichiarare il vincitore. Le due squadre rimangono nella sala del dibattito, cercando di non disturbare. Possono usare il tempo per scambiarsi impressioni sul dibattito, gli oratori possono chiedere al pubblico come sia andata.
- I giudici rientrano nella sala del dibattito e comunicano la motivazione della loro decisione, o a turno oppure con un valutazione sintetica da parte di un giudice. La motivazione data in pubblico non va mai riferita a un oratore particolare ma deve essere sempre impersonale o riferita alla squadra. Comunicazione del risultati (3’).
- Il presidente del dibattito ribadisce il risultato ad alta voce, ringrazia i partecipanti e ricorda il prossimo appuntamento o altre scadenze, saluti (3’).
ATTENZIONE: ogni informazione data oltre il tempo massimo previsto per ciascun intervento non sarà soggetta a valutazione. Occorre imparare a essere incisivi nel tempo dato!.
4. Come vincere un dibattito
Per vincere un dibattito bisogna tenere i considerazione quelli che sono i parametri di giudizio adottati dai giudici della competizione.
In sintesi sono oggetto di valutazione:
Ogni giudice ha a disposizione 50 punti da assegnare a ciascuna squadra così ripartiti: 10 per il primo intervento del capitano, 10 per il primo e 10 per il secondo oratore, 10 per il dibattito libero, 10 per l’intervento conclusivo del capitano. Ogni squadra può ottenere un minimo di 10 punti e un massimo di 50 da ciascun giudice, ovvero un minimo di 30 e un massimo di 150 dai tre giudici.
In sintesi sono oggetto di valutazione:
- La strategia della argomentazione contenuti. Dal punto di vista dei contenuti, saranno valutate la conoscenza (ricchezza) e la comprensione (chiarezza) della tematica, la pertinenza delle argomentazioni e la varietà delle fonti utilizzate.
- La logica argomentativa e contro argomentativa. Dal punto di vista della strategia argomentativa saranno valutate l’abilità di persuadere, la logicità nell’argomentazione, la coerenza tra gli interventi degli oratori e soprattutto la capacità di ribattere alle tesi avversarie.
- Lo stile espositivo. Dal punto di vista dello stile: la chiarezza della esposizione, la capacità di coinvolgere e di mantenere l’interesse.
Ogni giudice ha a disposizione 50 punti da assegnare a ciascuna squadra così ripartiti: 10 per il primo intervento del capitano, 10 per il primo e 10 per il secondo oratore, 10 per il dibattito libero, 10 per l’intervento conclusivo del capitano. Ogni squadra può ottenere un minimo di 10 punti e un massimo di 50 da ciascun giudice, ovvero un minimo di 30 e un massimo di 150 dai tre giudici.
5. Le scuole italiane che si occupano di dibattito

Nel panorama italiano ci sono singoli istituti o reti di dibattito che offrono questo tipo di formazione ai ragazzi.
Vi lascio un breve elenco con le principali scuole italiane di dibattito e la loro posizione geografica, in questo modo potrete individuare quella più vicina a voi:
Ho avuto il piacere di collaborare con "We Debate" e la "Palestra di Botta e Risposta" e posso garantire che sono due realtà fantastiche ed i ragazzi sono veramente in gamba.
Poi in occasione della finale di dibattito tenutasi a Milano ed organizzata da We World ho potuto conoscere i rappresentati di altre reti e scuole.
In questo video troverete la Finale Nazionale di Dibattito che ha visto come vincitrice la squadra "Le mucche lilla" dell'Istituto Carlo Alberto Dalla Chiesa di Montefiascone.
Vi lascio un breve elenco con le principali scuole italiane di dibattito e la loro posizione geografica, in questo modo potrete individuare quella più vicina a voi:
- Istituto Carlo Alberto Dalla Chiesa (Montefiascone)
- We Debate (Lombardia)
- Palestra di Botta e Risposta (Padova)
- I Debate (Lazio)
- A suon di Parole (Provincia di Trento)
- La gioventù dibatte (Canton Ticino)
Ho avuto il piacere di collaborare con "We Debate" e la "Palestra di Botta e Risposta" e posso garantire che sono due realtà fantastiche ed i ragazzi sono veramente in gamba.
Poi in occasione della finale di dibattito tenutasi a Milano ed organizzata da We World ho potuto conoscere i rappresentati di altre reti e scuole.
In questo video troverete la Finale Nazionale di Dibattito che ha visto come vincitrice la squadra "Le mucche lilla" dell'Istituto Carlo Alberto Dalla Chiesa di Montefiascone.
6. La scuola di dibattito italiana che vi consiglio

È da alcuni anni che sto collaborando con l'Istituto Carlo Alberto Dalla Chiesa di Montefiascone (Viterbo). In questa scuola offro ai ragazzi del Iº e IIº anno un percorso di formazione in public speaking e ai ragazzi del IIIº e IVº una formazione in dibattito.
In questo modo, dopo aver appreso le abilità per parlare in pubblico, i ragazzi possono passare al dibattito ottenendo ottimi risultati.
A tal proposito, la squadra che ha seguito l'intero corso di formazione (public speaking e dibattito) è stata proclamata campione d'italia nell'ultimo contest di Dibattito.
È stata una bella soddisfazione a fronte di un importante sforzo durato tre anni.
In questo modo, dopo aver appreso le abilità per parlare in pubblico, i ragazzi possono passare al dibattito ottenendo ottimi risultati.
A tal proposito, la squadra che ha seguito l'intero corso di formazione (public speaking e dibattito) è stata proclamata campione d'italia nell'ultimo contest di Dibattito.
È stata una bella soddisfazione a fronte di un importante sforzo durato tre anni.
Conclusioni sulle scuole di dibattito in Italia
I temi che abbiamo analizzato in questo articolo sono:
Come avete potuto vedere l'attività di dibattito rappresenta per i ragazzi un vero e proprio processo di formazione durante il quale non si limitano ad apprendere delle tecniche per parlare in pubblico ma accrescono enormemente il proprio livello di autostima.
Il mio invito è quello di provare ad inserire nel programma scolastico questo tipo di attività. Vi basterà un solo anno per poter misurare gli incredibili miglioramenti di ogni studente.
- Cosa è un dibattito e come viene insegnato nella scuola italiana
- Come organizzare un dibattito
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- Come vincere un dibattito
- Le scuole italiane che si occupano di dibattito
- La scuola di dibattito italiana che vi consiglio
Come avete potuto vedere l'attività di dibattito rappresenta per i ragazzi un vero e proprio processo di formazione durante il quale non si limitano ad apprendere delle tecniche per parlare in pubblico ma accrescono enormemente il proprio livello di autostima.
Il mio invito è quello di provare ad inserire nel programma scolastico questo tipo di attività. Vi basterà un solo anno per poter misurare gli incredibili miglioramenti di ogni studente.
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