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Pensare in modo differente, pensare come Mick Fleetwood

28/11/2012

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Mick Fleetwood è uno dei batterista rock più famosi del mondo. Il suo gruppo, Fleetowood Mac, ha venduto dozzine di milioni di dischi ed i critici del rock considerano che i suoi album Fleetwood Mac e Rumors sono opere maestre. 
Quando Mick Fleetwood era uno studente, tutto lasciava a pensare che non era un ragazzo molto intelligente, almeno secondo i criteri di intelligenza convenzionalmente accettati.

"Io ero un disastro. A scuola avevo problemi di apprendimento ed al giorno d'oggi continuo ad averli. Ero incapace di capire la matematica ed anche adesso sarei in difficoltà se dovessi ripetere l'alfabeto. Ai temi della scuola avevo tanti amici ma non ero felice. Mi sentivo escluso. Soffrivo. Non sapevo cosa sarei stato capace di fare nella via perché ero un disastro in tutto ciò che era teorico".

fortunatamente per Mick la sua famiglia era capace di vedere oltre i limiti scolastici. Suo padre era pilota della Royal Air Force britannica, ma quando lasciò il servizio decise dedicarsi alla sua vera passione, la scrittura. Per realizzare il suo sogno si installo, con tutta la famiglia, in una barca sul fiume Tamigi dove vissero per tre anni. La sorella di Mick , Sally, si trasferì a Londra per lavorare come scultrice e sua sorella Susan intraprese la carriera teatrale. Nella famiglioa Fleetwood tutti erano coscienti che il successo poteva arrivare in modo differente e che non essere bravo in matematica, o incapace di ripetere l'alfabeto, difficilmente condannava una persona a vivere una vita insignificante.
Mick poteva suonare la batteria. "L'unica cosa che mi divertiva era colpire la batteria o i cuscini del sofà".
Il momento più importante per Mick, quando suonare la batteria si trasformò nell'ambizione che avrebbe cambiato la sua vita, fu quando andò a vedere sua sorella a Londra e andarono in un pub di Celsi dove suonava un pianista. Mick racconta: "c'era gente suonando quella che poi scoprii essere musica di Miles Davis. Li osservai e cominciai a vedere l'inizio de questo altro mondo, l'atmosfera mi assorbì. Mi sentii comodo e libero. Questo era il mio sogno. Quando dovetti ritornare al collegio, mi afferrai a quelle immagini del pub per evadere dalla realtà scolastica. Non sapevo se avrei potuto suonare con altre persone, ma quella visione mi permetteva fuggire dall'incubo della vita da studente dove mettevo molto impegno ma venivo ripagato con scarsi risultati. Questo mi fece pensare che nel mio caso era inutile seguire il cammino standard.

Il rendimento di Mick al collegio confondeva i professori. Sapevano che era brillante ma i suoi voti dimostravano il contrario. L'esperienza era molto frustrante per il ragazzo, che in quel momento sognava di diventare un batterista. "Un giorno uscii da scuola e mi sedetti sotto un albero. Non sono una persona religiosa ma con le lacrime agli occhi dissi a Dio che volevo smettere di andare a scuola. Volevo vivere a Londra e suonare in un club di Jazz. Era una cosa ingenua e ridicola ma io promisi a me stesso di diventare un batterista".

I genitori di Mick capirono che la scuola on era il posto adeguato per una persona con il tipo di intelligenza di Mick. A 16 anni gli disse che voleva lasciare la scuola e loro, invece di insistere ed obbligarlo a ottenere un diploma, gli permisero di andare a Londra con una batteria e tanti sogni nel cassetto.

Quello che accadde in seguito furono una serie di occasioni che non si sarebbero mai verificate se Mick fosse rimasto in collegio. Un giorno, mentre praticava con la batteria in garage, il vicino di Mick, un tastierista chiamato Peter Bardens, bussò alla porta. mick pensò che Bardnes gli andasse a chiedere di smetterla di fare tanto rumore, ma invece gli chiese di suonare con lui ad un concerto che avrebbe dato nel club giovanile locale. Questo portò Mick al cuore della scena musicale londinese dei primi anni '60. Mick racconta: "da bambino non mi sentivo mai realizzato, ma quel giorno cominciai a ricevere i primi segnali che dicevano che andava bene essere chi ero e fare quello che stavo facendo.

Il suo amico Peter Green lo propose come batterista sostituto dei Bluesbreakers di John Mayall, un gruppo di cui fecero parte (in momenti differenti) Eric Clapton, Jack Bruce dei Cream, Mick Taylor dei Rolling Stones. In seguito, insieme con Green ed un altro ex alunno dei Bluesbrakers, John McVie, formò Fleetwood Mac. Il resto è la storia di album super premiati e concerti con tutto esaurito. Ma seppur essendo uno dei batteristi più famosi del mondo, l'analisi che Mick fa del suo talento naturale continua ad essere marcata dalla sua esperienza scolastica: "il mio stila manca di struttura matematica. Rimarrei completamente paralizzato se qualcuno mi domandasse ... sai cosa un 4/8? ... I musicisti con cui lavoro sanno che in realtà sono come un bambino. Se mi dicono ... Già lo sai, nel coro, ... io rispondo ... non lo so ... Perché non vedo la differenza tra un coro e una strofa. Li riconosco se suona la canzone perché posso ascoltare le parole.

Per Mick allontanarsi dal collegio e dagli esami che giudicavano solamente una varietà molto limitata di tipi di intelligenza rappresentò il cammino verso il successo. Mick capì che le sue capacità innate non potevano essere misurate con un voto scolastico. Il successo, la felicità, la soddisfazione arrivarono perché Mick decise di non considerarsi un "inutile" e lasciarsi giudicare dalle norme della società. 
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